neurotipico

Ambito d'uso: nuovi media, psicologia, sociologia, pedagogia

Ambito d'origine: pedagogia, psicologia

Categoria grammaticale:

agg., sost.

Definizione

Che, chi presenta una struttura neurologica standard, ossia come la maggior parte delle persone

Etimologia

Formato dal confisso d’origine greca neuro- e dall’aggettivo tipico, probabile calco dall’inglese neurotypical

Prima attestazione

2010
"Il fenomeno aspie [asperger] ritengo abbia ben più potenzialità del semplice riconoscimento della propria diversità intesa come deficit delle abilità standard di un individuo neurotipico." (Michele Capararo, Mordere la società, culturalmente parlando, in oggi, in Enrico Valtellina (a cura di), Sindrome di Asperger, HFA e formazione superiore. Esperienze e indicazioni per la scuola secondaria di secondo grado e l’Università, Trento, Erickson, 2010, pp. 37-52, a p. 45)

Presenza sui dizionari

Devoto-Oli 2022, con la definizione di “che presenta un profilo neurologico tipico, privo di disturbi” e con improbabile datazione al 1923 (ultima consultazione 17 ottobre 2022). 

Diffusione al: 20 giugno 2022

(risultati cumulativi per tutte le forme dell’agg.)
Google: 33.770 r.
“Corriere della Sera”: 8 r. (2015: 1 r.; 2018: 1 r.; 2019: 3 r.; 2021: 2 r.; 2022: 1 r.)
“la Repubblica”: 23 (2011: 1 r.; 2012: 2 r.; 2013: 3 r.; 2014: 5 r.; 2015: 2 r.; 2016: 1 r.; 2017: 2 r.; 2019: 3 r.; 2020: 2 r.; 2021: 2 r.)

Note

Il termine neurotipico, probabilmente calco dall’inglese neurotypical, con il significato indicato sopra, compare per la prima volta nella nostra lingua nel 2010, con circa vent’anni di ritardo rispetto all’inglese: la datazione al 1923 indicata nel Devoto-Oli 2022 è probabilmente erronea e si riferisce a un significato dell’aggettivo diverso da quello attuale, documentato isolatamente al femminile (tara neurologica), in un articolo uscito tra il 1931 e il 1935.

Dal 2010 le occorrenze di neurotipico aumentano gradualmente negli anni, con maggiore frequenza dal 2015, soprattutto grazie alle discussioni sui social network. Rispetto alle altre parole che costellano l’ambito semantico della neurodiversità (neurodivergente, neuroatipico ecc.), neurotipico trova più spazio nella stampa e sulle pagine in italiano di Google.

Esempi d'uso

  • Non racconta nulla dell’autistico un criterio di giudizio pensato per lo studente neurotipico, noi autistici siamo invalutabili quanto indicibili. (Gianluca Nicoletti, Autismo, una scuola solo formalmente inclusiva, ma impreparata e ipocrita, repubblica.it, 17/7/2015)
  • Quali sono i comportamenti che connotano i neurotipici? Nel forum ci sono parecchie descrizioni sugli asperger, alcune coincidono tra loro, eppure sono pezzi unici che hanno somiglianze, quindi mi domandavo e vi domando, quali sono i comportamenti di questa tipologia umana (neurotipici) che per definizione dovrebbero avere tratti più in comune? (commento sul forum forum.spazioasperger.it, ottobre 2016)
  • un bambino autistico al giorno d’oggi può riuscire a vivere come un bambino qualunque, essere neurotipico non significa sia anormale strano diverso o quan’altro [sic] chiamarli non normali può essere una grave conseguenza per loro (Tweet di @lovenicknelson del 4/5/2021)
Kevin De Vecchis

Approfondimenti e link

19 ottobre 2022