Il 6 luglio 2022 si inaugura a Firenze il primo museo della lingua italiana. Il percorso che ha permesso di realizzarlo è stato lungo e ha richiesto la collaborazione di diverse istituzioni e l’impegno di molti specialisti in una variegata serie di incontri e iniziative che hanno permesso di immaginarlo, progettarlo e allestirlo.
A partire dalla mostra Dove il sì suona. Gli italiani e la loro lingua, allestita al Museo degli Uffizi nel 2003 sotto la cura di Luca Serianni, storico della lingua dell’Università La Sapienza di Roma e accademico della Crusca, il progetto del museo si è fatto, nel corso degli anni e del progredire dei lavori preparatori, sempre più articolato e complesso: lo testimoniano, su questo sito, le riflessioni poste dalla presidente onoraria dell’Accademia Nicoletta Maraschio nella sezione dedicata ai Temi di discussione con i lettori (Il museo della lingua italiana: una svolta nella politica linguistica nazionale?, agosto 2020).
Il sostegno del Ministero della cultura, che ha raccolto gli innumerevoli appelli della comunità scientifica coinvolta nel progetto, ha permesso di concretizzare questo impegno ventennale: il museo è stato allestito a Firenze, città indissolubilmente legata alla storia dell’italiano, sotto la guida di un gruppo di lavoro coordinato da Luca Serianni del quale fanno parte i linguisti e storici della lingua Giuseppe Antonelli, Francesco Bruni, Marco Mancini, Lucilla Pizzoli, Michele Cortelazzo e, in rappresentanza della Crusca, Paolo D’Achille, Nicoletta Maraschio.
I lavori di allestimento hanno coinvolto il Ministero della Cultura, il Comune di Firenze e le massime istituzioni che si occupano di lingua italiana (l’Accademia della Crusca, l’Accademia dei Lincei, la Società Dante Alighieri, l’Associazione per la Storia della Lingua Italiana, l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani) e hanno permesso di realizzare un museo di nuova generazione, che presenta i materiali espositivi tradizionali all’interno di una cornice multimediale e interattiva, grazie alla quale è possibile esplorare l’italiano e la sua storia seguendo una varietà di percorsi tematici e didattici.
In occasione dell'inaugurazione del 6 luglio, in attesa dell'apertura definitiva del 2023, sono visitabili le sale introduttive del museo, nelle quali sono in mostra alcuni monumenti della storia dell’italiano: il Placito capuano (eccezionalmente in prestito dall’Abbazia di Montecassino), il manoscritto Riccardiano 1035, la prima edizione delle Prose della volgar lingua di Pietro Bembo, quella della Quarantana dei Promessi Sposi, un volume della bella copia del Vocabolario degli Accademici della Crusca, manoscritto autografo di Bastiano De’ Rossi, da lui portato a Venezia per la stampa della prima impressione (1612), insieme a molti altre preziose testimonianze fornite dai musei, dagli archivi e dalle biblioteche di tutta Italia. Attraverso la trama fornita da questi materiali, il MUNDI permette e, nella fase definitiva del suo allestimento, permetterà di esplorare la lingua che parliamo da molte prospettive: strutturato secondo quattro direttive principali (tempo, spazio, società e mondo), il percorso si snoderà attraverso gli aspetti della lingua legati alle arti, all’architettura, alla letteratura, al commercio, alla scienza e a tutte le manifestazioni della cultura e del vivere sociale in grado di dare un accesso più profondo e consapevole alle diverse facce della storia dell’italiano e della sua fisionomia attuale, in continua evoluzione.
La visita consentirà, in definitiva, di ricostruire “la vita” dell’italiano, nel suo crescere da volgare locale a lingua nazionale e nel suo progressivo affermarsi come grande lingua di cultura europea. Una parabola che si è voluta richiamare fin dal nome del museo, che in sigla, MUNDI, è il genitivo del latino mundus, a tenere viva in chi vorrà visitarlo l’idea dell’italiano come “lingua del mondo”, ricca delle influenze e delle relazioni che nel corso dei secoli l’hanno plasmata e legata a molte altre lingue.
La lingua italiana esiste da molto prima dell’Italia politica (già Dante parlava di una "lingua del sì"), e oggi come in passato l'italiano continua a essere un potente fattore di coesione culturale nazionale. Per questo, il MUNDI vuole proporsi come uno spazio vivo, dedicato all’approfondimento e allo studio, ma anche all'intrattenimento culturale, allo scambio e all’integrazione: alle esposizioni permanenti e temporanee sarà infatti affiancata l'offerta di attività didattiche, conferenze, corsi, seminari, presentazioni di libri, concerti.
Il MUNDI si trova all'interno del complesso di Santa Maria Novella a Firenze; l'ingresso è da piazza della Stazione 6.
Rassegna stampa:
Il presidente dell'Accademia Claudio Marazzini e il Placito capuano
Evento di Crusca
Collaborazione di Crusca
Evento esterno
Per concomitanza con le Feste, la visita all'Accademia della Crusca dell'ultima domenica del mese di dicembre è stata spostata al 12 gennaio 2025 (ore 11).