Ambito d'uso: economia, informatica, rete
Ambito d'origine: linguistica, economia, informatica
Neologismo semantico
Categoria grammaticale:
s. f.
Processo di assegnazione di un token a un dato bene, che comporta la rappresentazione digitale di asset fisici su un registro distribuito oppure l’emissione di classi di asset tradizionali sotto forma di token
Derivato del verbo tokenizzare, con l’aggiunta del suffisso -zione
2018
"La tokenizzazione viene definita come un metodo per convertire i diritti di una risorsa in un gettone o token digitale. Espresso in altro modo, è il processo di conversione dei diritti di un bene in un token digitale all'interno di una catena di blocchi o blockchain." (Fabrizio Villani, La blockchain e la tokenizzazione del mercato immobiliare, Fintastico.com, 13/2/2018)
Periodo di affermazione:
2021
Nessuna
Diffusione al: 27 febbraio 2023
(i dati di Google e Google libri si riferiscono alla forma in tutti i suoi significati: non è infatti possibile distinguere i risultati relativi solo all’accezione di nostro interesse)
Google: 23.800 risultati per tokenizzazione; 1.940 risultati per tokenizzazioni.
Google libri: 1.130 risultati per tokenizzazione; 74 risultati per tokenizzazioni.
“Corriere della Sera": 4 risultati per tokenizzazione; p. a. luglio 2021
“la Repubblica”: 21 risultati per tokenizzazione; 1 risultato per tokenizzazioni; p. a. giugno 2019
stampa.it (risultati dal 2006): 3 risultati per tokenizzazione; p. a. giugno 2021
I termini token e tokenizzazione sono in circolazione in ambiti specialistici della nostra lingua già dal secolo scorso (token a partire dagli anni Trenta e tokenizzazione dagli anni Ottanta), ma negli ultimi anni si è assistito a un rilancio delle due forme, dovuta in parte alla diffusione dei concetti di blockchain, criptovalute e metaverso. Parallelamente all’aumento della frequenza, i due vocaboli hanno subito anche un processo di risemantizzazione, diventando così neologismi semantici. Contemporaneamente a token e tokenizzazione si è affermato anche l’acronimo NFT (non fungible token ‘token non fungibile’), che è invece una neoformazione a tutti gli effetti.
In ambito informatico, col sostantivo tokenizzazione si indica il processo di ‘assegnazione di un token a un dato asset’ (il verbo corrispondente è tokenizzare): in pratica, consiste nel generare un token e collegarlo a un dato bene mediante uno smart contract, registrando tutte le sue informazioni (il valore, la proprietà o i diritti di accesso) in una blockchain.
La lessicografia italiana non registra né il sostantivo tokenizzazione, né il verbo tokenizzare. Per quanto riguarda i dizionari inglesi, neppure il sostantivo tokenisation/tokenization ‘tokenizzazione’ risulta censito; sul sito Dictionary.com è tuttavia presente il verbo tokenize ‘tokenizzare’ con vari significati, tra cui quello, marcato come specialistico della tecnologia digitale, di ‘dividere (un bene materiale o immateriale) in token virtuali che possono essere venduti o scambiati’ (trad. mia).
Le prime occorrenze rintracciate di tokenizzazione e tokenizzare risalgono all’inizio degli anni Ottanta e appartengono entrambe all’ambito informatico. Le troviamo nella rivista “MC microcomputer”, una delle prime riviste storiche di informatica in Italia, con il significato di ‘trasformazione delle parole chiave [in questo caso, del Basic] in codici a un solo byte (cioè in codice token)’.
Non si rintracciano altre attestazioni delle due forme fino almeno ai primi anni Duemila, quando compaiono nell’accezione linguistica di ‘suddivisione del testo in token’. È però verosimile che nell’ambito del trattamento automatico dei testi fossero già in circolazione da diverso tempo, essendo il sostantivo token, inteso come ‘occorrenza’, in uso fin dagli anni Settanta.
Nel secondo decennio del Duemila compaiono anche le altre accezioni informatiche, ovvero quella relativa alla sicurezza e all’autenticazione (nel 2013 il sostantivo e nel 2015 la forma verbale; la tokenizzazione è il processo attraverso il quale il codice della carta di credito è sostituito da una sequenza di numeri casuali) e quella, legata alla blockchain, di ‘assegnazione di un token a un dato asset’ (entrambi nel 2018).
Dal 2021 che si registra un primo picco nelle attestazioni di tali forme, parallelamente all’aumento dell’interesse economico e socio-culturale nei confronti degli NFT, seguito da un’impennata ancora maggiore nei primi mesi del 2022.
21 marzo 2023
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